Cos’è il saluto al sole? Storia, significato e 4 aspetti fondamentali per capire questa pratica

Molti di voi avranno sentito parlare di “Surya Namaskar”, il Saluto al sole, tradotto in inglese come Sun Salutation.

Credo che sia una delle sequenze più conosciute in assoluto dello yoga in occidente e come tale è anche la più inflazionata.

In questo articolo andremo ad approfondire alcuni aspetti della pratica che prescindono dalle posizioni, concentrandoci sul significato e sul valore di questa sequenza.

Saluto al sole: ad ognuno il suo

Prima di iniziare vorrei fare una riflessione:

Ogni scuola che ho frequentato, ogni maestro con cui ho studiato, mi ha insegnato sequenze leggermente differenti le une dalle altre; magari cambiavano i cicli di respirazione o alcune posizioni, eppure il senso della pratica rimane sempre lo stesso.

Anche se facciamo riferimento alla classificazione in saluto al sole A e B tanto famosa in occidente, bisogna tener conto che è stata introdotta da K. Pattabhi Jois (il primo maestro indiano ad insegnare lo yoga in America) all’inizio del ‘900, e non è detto che rispecchi esattamente la sequenza nel senso più tradizionale.

Inoltre mi piacerebbe ricordare che l’India è un subcontinente enorme e lo yoga è una disciplina millenaria…

Per cui è naturale che differenti filoni e tradizioni si siano sviluppate e sovrapposte le une alle altre, nel corso dei secoli.

Quello che conta quindi non è il dettaglio della sequenza o l’analisi di ogni singolo movimento, ma é il significato del Saluto al sole, che è comune in tutte le tradizioni dello yoga.

La traduzione di “Surya Namaskar”

Iniziamo dal significato letterale: “Surya Namaskar” è la parola in sanscrito per indicare il Saluto al sole. “Surya” significa appunto sole e “Namaskar” corrisponde la parola saluto; una traduzione così letterale però è quantomeno superficiale e non cattura l’intenzione e l’esperienza della parola Namaskar.

“Saluto” suona formale, rigido, non ha niente a che fare con il cuore.

Al contrario la radice della parola “Namaskar” significa anche inchino o prostrazione e per questo sarebbe più corretto identificare “Surya Namaskar” come preghiera al sole piuttosto che come saluto al sole.

La parola stessa, il concetto di inchinarsi a terra in prostrazione ha il significato inerente al movimento.

Cane a testa in giù, posizione del saluto al sole, adho mukha svanasana.
8a posizione del Saluto al sole, il cane a testa in giù. Un piegamento in avanti che simboleggia un inchino al sole.

Dopo questo bel preambolo passiamo a quelli che secondo me sono gli aspetti principali da ricordare quando parliamo di Saluto al sole.

Sapevi che il Saluto al sole è una pratica ciclica? E non solo in termini di movimenti!

La ciclicità nel Saluto al sole

Gli antichi yogi insegnavano che ognuno di noi è un microuniverso che replica la natura del macrouniverso a cui apparteniamo, incarnando

“fiumi, mari, montagne, prati, stelle e pianeti, incluso il sole e la luna”

(Shiva Samhita, II.1-3).

Questa teoria per cui ciascuno di noi è un microuniverso è sinonimo di quella che nello yoga viene chiamata a teoria del tutto e che viene riassunta con la frase “tutto è uno“.

Questo significa anche che noi viviamo su questa terra, ma siamo anche questa terra; che viviamo nella natura, ma siamo anche parte della natura stessa.

Analogamente il sole esterno ha corrispondenza con il nostro “sole interiore”.

Parte di “Surya Namaskar” è davvero essere in grado di vedere il sole dentro di te, visualizzare il sole nel tuo cuore.

Dunque, c’è un sole dentro ognuno di noi. Una luce così brillante che anche i momenti più bui della nostra vita non può essere intaccata. 

Eppure questo sole non è immutabile, nasce e tramonta ciclicamente, lascia spazio o si avvicina a seconda delle stagioni.

Avete mai notato che in estate i livelli di energia aumentano?

Che si tende ad essere maggiormente proiettati verso l’esterno, mentre in autunno iniziamo a rivolgere l’attenzione verso l’interno e ad essere maggiormente introspettivi?

Allo stesso modo pensiamo alle nostre giornate: l’energia durante le ore del giorno non è costante ed i giorni non sono tutti uguali.

Pensate anche alla donna, che è ciclica per definizione con il ciclo mestruale.

Attraverso il Saluto al sole “Surya Namaskar” si prende consapevolezza della luce che abbiamo dentro, della forza che abbiamo dentro; è quindi un modo molto efficace per pulire la mente, per liberarci da ciò che non serve e per lasciare brillare questa luce nostra luce.

Il Saluto al sole è un mezzo ingegnoso per spazzar via la polvere, rimuovere i detriti che potrebbero inevitabilmente depositarsi e far risplendere quella luce in modo che tutti gli esseri viventi intorno a noi possono trarre beneficio. 

Portiamo di nuovo l’attenzione sulla corrispondenza tra sole naturale ed il nostro sole interiore.

Come il susseguirsi di albe e tramonti scandisce le nostre giornate, allo stesso modo il saluto al sole rappresenta il ritmico oscillare della natura attraverso il movimento.

Muoversi nello spazio e nel tempo

Osserviamo il susseguirsi dei movimenti nel Saluto al sole.

Qualunque sia la versione proposta c’è sempre un elemento comune: il ritmico oscillare.

Il ritmico oscillare tra crescita e raccoglimento, tra allungamento e contrazione, tra passato e futuro. Volgiamo lo sguardo in avanti, ma lo riportiamo al centro. Ci guardiamo indietro, ma per tornare nel presente.

Durante la pratica la mente smette di vagare, si ferma nel qui e ora.

Non guarda al futuro, che è ancora lontano; non rimugina sul passato, che ormai non torna, ma vive nel presente, nella consapevolezza del movimento sincronizzato con il respiro.

Il Saluto al sole, essendo una pratica ripetitiva, permette al nostro corpo di assimilare la sequenza, rendendola automatica. Quado il corpo si muove in maniera regolare ed effettuando sempre gli stessi movimenti, la mente si perde nel ritmo e si entra in uno stato di meditazione.

Energia fisica e concentrazione

Quindi, anche se l’aspetto fisico potrebbe non essere l’unico obiettivo, è certamente una componente necessaria.

Eppure, con la sempre crescente popolarità dello yoga, sembra quasi impossibile impedire che una sensazione di competitività si presenti negli studi di tutto il mondo. E purtroppo, alcuni degli aspetti più profondi della pratica si perdono lungo la strada.

Chaturanga Dandasana, 6a posizione del Saluto al sole.
Chaturanga, 6a posizione del Saluto al sole. Simboleggia l’abbraccio alla terra.

Ammettiamolo!

Quando ti affanni eseguendo dozzine di “chaturanga” (3a posizione del saluto al sole, il piegamento sulle braccia), può essere difficile ricordare l’intento dietro il movimento e la grazia con cui si dovrebbe abbassare il proprio corpo nell’abbraccio alla terra.

Quindi la prossima volta che ti ritrovi ad entrare in una versione qualsiasi del Saluto al sole, prenditi un momento per ricordare cos’è e tu cosa rappresenti, da dove vieni e come sei connesso ad ogni altro essere vivente su questo pianeta. 

Sei la connessione tra terra e cielo.

E forse, come me, arriverai ad un punto in cui non ti interesserà più quanti saluti al sole farai, ma l’ unica cosa che avrà importanza sarà celebrare la vita che è in te. Celebrare l’essere vivi è l’essenza di ogni esperienza spirituale.

Quando e perché praticare il Saluto al sole?

Senza considerare tutti i benefici sul piano fisico, praticando con intenzione si sviluppa disciplina e forza di volontà, che aiutano a raggiungere e a realizzare ogni scopo che ci siamo prefissati.

Saluto al sole,  yoga, cane a testa in su, Urdhva mukha shvanasana.
Il Cane a testa in su, 7a posizione del Saluto al sole.

Sebbene i Saluti al Sole possano essere eseguiti in qualsiasi momento della giornata, le prime ore del mattino sono considerate particolarmente propizie per la pratica dello yoga e della meditazione. Per la maggior parte di noi, la mattina presto è un momento della giornata in cui possiamo essere soli, senza richieste e distrazioni. 

Il saluto al sole è la pratica mattutina perfetta per risvegliare il corpo, concentrare la mente e connettersi con il senso di gratitudine per il nuovo giorno. Alzarti un po’ prima del solito può permetterti di sperimentare la calma interiore e ricaricarti di energia per affrontare pienamente la giornata. 

Proprio la gratitudine è un alto degli elementi chiave da tenere in mente durante la pratica yoga, in particolare durante il Saluto al sole.

Vediamo meglio questo aspetto!

La gratitudine nel saluto al sole

“Surya Namaskar” può essere considerato l’incarnazione di “Gayatri mantra“, una sacra preghiera al sole.

Si inizia guardando in direzione del sole nascente ed offrendo un inchino formale di gratitudine. 

yoga, hasta uttanasana, 2a posizione del saluto al sole
2a posizione del saluto al sole, Hasta Uttanasana.

Mentre alziamo le braccia e ci inchiniamo in avanti, onoriamo la terra, i cieli e tutta la vita nel mezzo, che è nutrita dal ciclo del respiro. Quando abbassiamo i nostri corpi, ci connettiamo con la terra.

Mentre ci solleviamo dalla terra, ci allunghiamo ancora una volta nell’atmosfera, raggiungendo il cielo.

Quando uniamo le nostre mani al petto, raccogliamo di nuovo lo spazio dei cieli nel nostro cuore e nel nostro respiro, riconoscendo che il nostro corpo costituisce il punto centrale tra cielo e terra.

Poiché la sequenza è, in sostanza, un’umile adorazione della luce e dell’intuizione del sé, è essenziale praticare il Saluto al Sole con uno spirito di devozione e con la consapevolezza rivolta sempre all’interno. 

Porta quest’atteggiamento di gratitudine nel tuo cuore e nella tua mente e rendi ogni movimento il più consapevole e preciso possibile, soprattutto alla fine della pratica, quando la fatica può portare a trascuratezza e superficialità.

Ogni saluto al sole inizia e finisce con il mudra (gesto) delle mani unite al petto, davanti al cuore.

Anjali Mudra, il gesto delle mani unite al petto, davanti al cuore.

Questo gesto si chiama  “Anjali Mudra”, la sua posizione non è casuale; 

Unisci i palmi delle mani davanti al petto come in segno di preghiera ed appoggia leggermente i pollici sullo sterno, con i lati dei pollici che premono leggermente sull’osso all’incirca al centro del petto.

Assicurati di allargare i palmi e premerli l’uno contro l’altro in modo uniforme, in modo che la tua mano dominante non possa sopraffare l’altra non dominante. La pressione e l’allargamento dei palmi aiuta a rassodare le scapole e ad aprire bene il petto e le spalle.

Siamo arrivati al termine di questo articolo,

allora cosa devi ricordare del saluto al sole?

  • Il saluto al sole è un rituale di gratitudine.
  • La sua ciclicità incarna i ritmi della natura stessa.
  • Permette di entrare in una forma di meditazione che purifica la mente.
  • Il corpo oscilla avanti ed indietro, mentre la mente è stabile nel qui ed ora.
  • Ogni movimento ha un significato.
  • Il mattino presto è l’orario più propizio all’esercizio del saluto al sole.
  • Questa sequenza migliora flessibilità ed agilità, favorisce la digestione, migliora postura ed equilibrio e riduce la sensazione di stress.

Se vuoi approfondire la questione dei benefici dello yoga, ho scritto un’articolo che fa per te: Clicca qui per leggere l’articolo “i 10 benefici dello yoga dimostrati dalla scienza”

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A presto!

Gaia <3

Gaia Leonio

Gaia Leonio

Insegnante di yoga

Lo yoga ha cambiato la mia vita e spero possa cambiare anche la tua.

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